Siamo in Danimarca. Helge Klingenfeldt, un ricco imprenditore festeggia i suoi 60 anni nella sua lussuosa villa in campagna. Tutti i membri della famiglia si riuniscono per questo evento, ma durante la cena, Christian, il figlio maggiore si alza dalla sedia e quello che dovrebbe essere un discorso di rito con brindisi finale diventa una rivelazione scioccante. Cristian spiattella davanti a tutti gli invitati un segreto oscuro e terribile che riguarda il padre e che stravolgerà ogni cosa.
Un dramma familiare che critica una borghesia all'apparenza pulita e per bene, ma che dietro questo velo nasconde lati oscuri e agghiaccianti.
Festen è Il primo film del manifesto dogma 95, un movimento cinematografico nato negli anni 90 grazie a Lars Von trier e appunto Vinterberg. Le regole del manifesto indicano alcune limitazioni, tra cui evitare l'utilizzo di effetti speciali, uso della camera a mano e assenza di colonna sonora.
The Hateful Eight (Quentin Tarantino, 2015)
The Favourite (2018)
Lars von Trier – by Miriam Dalsgaard/Politiken
Reality (Matteo Garrone, 2012)
Luciano gestisce una pescheria in un quartiere di Napoli. Spinto dai figli decide di partecipare a un provino per entrare al Grande Fratello, inizialmente prende la cosa con leggerezza ma pian piano finirà per diventarne ossessionato, sperando e autoconvincendosi che verrà preso come concorrente e che la sua vita presto cambierà diventando ricco e famoso.
Matteo Garrone con "REALITY" mostra quanto possa essere alienante e devastante psicologicamente non accettare la realtà per inseguire un sogno illusorio.
Gli Intoccabili (Brian De Palma, 1987)
L'uomo che bruciava i cadaveri" (Juraj Herz, 1969) 🇨🇿
Recentemente ho scoperto l'esistenza di una pellicola davvero affascinante, una vera e propria esperienza visiva. Il titolo è "L'uomo che bruciava i cadaveri" del 1969 di un regista slovacco (Juraj Herz). Già il titolo mi aveva incuriosita parecchio, ma leggendo la sinossi mi sono decisa a recuperarlo subito.
Il film è ambientato a Praga, nel periodo della seconda guerra mondiale. Il protagonista è Karel Kopfrkingl, direttore di un forno crematorio, dedito al suo lavoro, alla famiglia, senza vizi e a suo dire con una grande sensibilità, seguace della religione buddista. Egli è profondamente convinto che incenerendo i corpi l'anima dei defunti possa essere finalmente libera per poi reincarnarsi in seguito.
Un giorno incontra un vecchio amico, Reinke, sostenitore di Hitler, che cercherà di convincerlo ad aderire al partito nazista e di abbracciare l'ideologia razziale. Sempre più influenzato dai membri del Reich inizierà una discesa nella follia che coinvolgerà anche la sua famiglia.
Bravissimo Rudolf Hrušínský, l'attore protagonista (che ricorda un po' Peter Lorre). Molti sono i monologhi e il film a tratti potrebbe risultare verboso, ma personalmente sono rimasta rapita dai dialoghi, dall' atmosfera macabra, dalla tecnica sperimentale e da ottime inquadrature, con primi piani e riprese in soggettiva.
Un film forse non per tutti i palati ma a che mio avviso va visto almeno una volta.
Potete trovarlo sottotitolato in italiano su youtube.
"Krysar" (Jiří Barta, 1986)
Ricordate la leggenda del Pifferaio Magico, nota anche come Pifferaio di Hamelin?
Grazie al suo strumento musicale questo personaggio riuscì a liberare Hamelin da un' invasione di ratti, ma quando non ricevette il compenso promesso si vendicò attirando con il suono del suo piffero tutti i bambini della città rinchiudendoli in una caverna.
Nel 1986 Jiri Barta, un regista ceco crea una rivisitazione della leggenda dal titolo "Krysar", un mediometraggio di 52 minuti. La sua versione si distacca per certi versi dalla leggenda originale ma risulta comunque abbastanza riuscita e convincente. Egli utilizza la tecnica dello stop- motion in maniera magistrale (viene alla mente Svankmajer, altro regista e animatore ceco creatore di opere in stop-motion davvero notevoli) rievocando tra l'altro il cinema espressionista tedesco. Le ambientazioni gotiche e le musiche oscure poi, non fanno altro che rendere quest'opera ancora più affascinante. Un gioiellino ipnotico e davvero particolare che consiglio caldamente.
Possession (1981) Dir. Andrzej Żuławski
The Heiress (William Wyler, 1949)
“Un film è la vita a cui sono stati tagliate le parti noiose.” Alfred Hitchcock
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