Reality (Matteo Garrone, 2012)
Luciano gestisce una pescheria in un quartiere di Napoli. Spinto dai figli decide di partecipare a un provino per entrare al Grande Fratello, inizialmente prende la cosa con leggerezza ma pian piano finirà per diventarne ossessionato, sperando e autoconvincendosi che verrà preso come concorrente e che la sua vita presto cambierà diventando ricco e famoso.
Matteo Garrone con "REALITY" mostra quanto possa essere alienante e devastante psicologicamente non accettare la realtà per inseguire un sogno illusorio.
Simone Simon in Cat People (1942).
Clint Eastwood, “Per qualche dollaro in più”
L' isola degli zombies ( Victor Halperin, 1932)
Il film è ambientato ad Haiti.
Madeleine e Neil, una coppia di innamorati prossima al matrimonio, viene ospitata dal ricco proprietario terriero Beaumont, in realtà innamorato della ragazza.
Beaumont ingaggerà Legendre, uno stregone che grazie alle sue pratiche voodoo renderà Madeleine uno zombie impedendo quindi il matrimonio con Neil.
L'isola degli zombies è considerato il primo film sui morti viventi, anche se abbastanza atipici e ben lontani da quelli romeriani. In questa pellicola difatti gli zombie appaiono come umani privati della propria volontà, come fossero sotto ipnosi, con lo sguardo spento e perso nel vuoto. Uomini senza anima resi schiavi da Legendre ( interpretato da Bela Lugosi), un potente stregone che li rende schiavi facendoli lavorare senza sosta nella propria raffineria di zucchero.
Una pellicola pregiata, che non posso fare a meno di considerare un vero gioiello della storia dell'horror e che ricorda un po' per atmosfere e storia "Il gabinetto del dottor Caligari". Inutile dire che la presenza di Bela Lugosi dona maggior charme alla pellicola, con primi piani di forte impatto dove risalta il suo solito sguardo mefistofelico già noto in Dracula. Perfetta nel ruolo di Madeleine, la ragazza trasformata in zombie, Madge Bellamy, attrice nota nel cinema muto, dotata di una gestualità e una mimica facciale davvero straordinaria.
Film che consiglio di recuperare, soprattutto se come me amate gli horror datati 😊
Prequel davvero notevole, con palesi rimandi a Rosemary's Baby e Possession. Buona la regia, le musiche, le ambientazioni e le interpretazioni e fortunatamente l'uso dei jumpscares non è eccessivo.
Non ho apprezzato particolarmente il finale e la scelta di mostrare lo sciacallo. Nel complesso non mi ha delusa e ne consiglio senz'altro la visione
"Good Boy" (Viljiar Bøe, 2022)
Quando vidi il trailer di questo film, parecchio tempo fa, ne rimasi fortemente attirata.
Ecco.. ieri mi si è presentata finalmente l'occasione di vedere "Good boy".
La storia comincia con Christian, un ragazzo di bella presenza, ricco, che tramite un app di incontri conosce una ragazza di nome Sigrid. Senza troppi convenevoli i 2 decidono di incontrarsi. Lei, molto estroversa, solare...lui perfezionista, serio, timido e misterioso. Nasce subito un'attrazione tra i due ragazzi. Christian porta a casa sua Sigrid e tutto va bene finchè lei non scopre che il ragazzo vive in casa con il suo amatissimo cane Frank.
Fin qui nulla di strano se non che Frank im realtà è un uomo travestito da cane che si comporta esattamente come un perfetto amico a 4 zampe. Il primo impatto è scioccante...la ragazza si fa accompagnare immediatamente a casa ma a mente fredda in seguito deciderà di assumere una mentalità più aperta riguardo alla faccenda e sceglierà di proseguire la sua frequentazione con Christian.
In fondo, penserà, questa sua "stranezza", non creerà problemi a nessuno.
Solo dopo un po' Sigrid si renderà conto che dietro tutto questo si nasconde qualcosa di molto pericoloso.
Potrei definire Good Boy un horror psicologico, dove non c'è minimamente traccia di sangue, ma soltanto violenza psicologica. Per tutta la prima parte del film ti poni duemila domande e aspetti con ansia di sapere tutto riguardo Frank... chi è? Perchè vuole essere un cane? Perchè Christian lo tiene con sé? A qualche domanda riceveremo risposta, ma non tutto ci verrà spiegato. Ed è proprio questa la pecca di Good Boy, mancano dei tasselli che rendono il film sfuggente e un po' confuso. A parte questo la tensione è garantita per tutta la durata. Good boy è un film che incuriosisce, che tiene sulle spine e coinvolge e per questo mi sento di consigliarlo anche se sicuramente con qualche dettaglio o elemento in più poteva uscirne fuori davvero un lavoro coi fiocchi.
The Piano Teacher. Dir. Michael Haneke. 2001.
“Un film è la vita a cui sono stati tagliate le parti noiose.” Alfred Hitchcock
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