Parasite (Bong Joon-ho, 2019)
Un film coreano che ha conquistato il grande pubblico in questi ultimi anni è sicuramente "Parasite" di Bong Joon-ho.
Autore di film validissimi come "Memorie di un assassino", thriller che mostrava l'inadeguatezza delle forze dell'ordine, oppure il malinconico "Madre", che mostrava la determinazione di una mamma che cerca in tutti I modi di salvare il figlio accusato di omicidio.
Ma con "Parasite" Bong Joon-ho raggiunse il vero successo tant'è che vinse 4 premi Oscar.
Ma di cosa parla esattamente Parasite? Il film ci mostra la famiglia dei Kim, composta da marito, moglie e due figli. Una famiglia povera, che vive in un malconcio seminterrato tirando avanti con piccoli lavoretti, finchè un giorno un amico di Ki-woo, il figlio, riceve una proposta da un suo amico e cioè sostituirlo per dare lezioni private alla figlia di una coppia facoltosa, i Park. Ki-woo approfitterà di questa occasione per cercare di far assumere anche il resto della famiglia e pian piano tutti i Kim si inseriranno nella villa dei Park.
Bong Joon-ho in questa pellicola mostra quanto possano essere enormi le differenze sociali nella societa coreana mischiando thriller, grottesco e ironia tagliente, il tutto messo in scena con grande maestria, una regia maniacale dove ogni dettaglio è inserito con precisione quasi geometrica.
Un film che va assolutamente visto e che può essere apprezzato anche da chi non ama particolarmente il cinema asiatico.
Fascination, 1979, dir. by Jean Rollin
"Sono io quella strega. Quando dormo il mio spirito scivola fuori dal corpo e danza nudo con il Diavolo"
The Witch (Robert Eggers, 2015)
"I tre volti della paura"(Mario Bava, 1963)
Difficile stabilire quale sia il miglior film di Mario Bava. Ognuno dei suoi lavori rappresenta un tassello che compone una filmografia spettacolare che lo renderà il Maestro del cinema horror italiano.
Uno dei suoi lavori che apprezzo in particolar modo è "I tre volti della paura", un film diviso in 3 episodi introdotti dal grandissimo Boris Karloff. Tre episodi differenti tra loro ma tutti validissimi, curati e affascinanti in egual maniera.
"Il telefono", accreditato a Maupassant, in realtà è tratto da un racconto di F.G.Snyder. Episodio thriller che personalmente mi crea ansia ogni volta che lo riguardo.. raffinato, intrigante e claustrofobico. La protagonista, Rosy, riceve durante la notte continue telefonate da parte di un maniaco che le dice che morirà entro l'alba e qualsiasi suo tentativo di salvarsi, sarà inutile, persino chiamare la polizia non servirebbe a nulla, visto che l'assassino sembra essere lì nei dintorni e la sta addirittura spiando. Ma non tutto è come sembra...
Altrettanto interessante l'episodio "I Wurdalak' tratto da un racconto di Tolstoj, un horror gotico ambientato nell'800, dove troviamo una famiglia minacciata dalla presenza dei Wurdalak, vampiri che uccidono coloro che in vita hanno amato di più. Oltre ad introdurre i 3 episodi, Boris Karloff interpreta Gorca, l'anziano padre partito da oltre cinque giorni per dare la caccia ad un Wurdalak, ma egli stesso diventerà uno di loro. Bellissimo episodio, ambientazioni tetre e suggestive, con un uso impeccabile delle luci in perfetto stile baviano.
Il terzo episodio, "La goccia d'acqua" è tratto da un racconto di Cechov.
La protagonista, un' infermiera di nome Helen Chester viene chiamata per vestire il cadavere di una medium deceduta durante una seduta spiritica. L'infermiera, nota che il cadavere indossa un anello e lo ruba. Da quel momento in poi inizieranno a verificarsi fenomeni paranormali che terrorizzeranno Helen. Episodio che nonostante la breve durata riesce a creare un'atmosfera inquietante e spettrale, tra virtuosismi registici, e uso azzeccato del sonoro.
Oldboy (2003) dir. 박찬욱 Park Chan-wook
Les Diaboliques (Henri-Georges Clouzot, 1955)
Un film di cui si parla troppo poco e che io reputo un capolavoro del noir.
Siamo in un collegio alla periferia di Parigi. La direttrice di questo istituto è Christina Delassalle, una donna malata di cuore e sposata con Michel un uomo violento e infedele. L'amica Nicole, un tempo amante di Michel e anch'essa trattata male da lui, propone a Christina di ucciderlo insieme.
Le donne andranno nella vecchia casa della città natale di Nicole. Attireranno lì anche Michel, dopodiché grazie a del sonnifero contenuto nel whisky, lo addormenteranno per poi annegarlo nella vasca da bagno.
Un thriller di stampo hitchcockiano, pieno di sotterfugi, inganni e manipolazioni, che lo rendono intrigante e pieno di suspense, fino ad un finale indimenticabile e da brividi.
6 donne per l'assassino (1964)
AKA Blood and Black Lace
晩春 (Banshun) Tarda primavera
Yasujirō Ozu, 1949
“Un film è la vita a cui sono stati tagliate le parti noiose.” Alfred Hitchcock
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