Les Diaboliques (Henri-Georges Clouzot, 1955)
Un film di cui si parla troppo poco e che io reputo un capolavoro del noir.
Siamo in un collegio alla periferia di Parigi. La direttrice di questo istituto è Christina Delassalle, una donna malata di cuore e sposata con Michel un uomo violento e infedele. L'amica Nicole, un tempo amante di Michel e anch'essa trattata male da lui, propone a Christina di ucciderlo insieme.
Le donne andranno nella vecchia casa della città natale di Nicole. Attireranno lì anche Michel, dopodiché grazie a del sonnifero contenuto nel whisky, lo addormenteranno per poi annegarlo nella vasca da bagno.
Un thriller di stampo hitchcockiano, pieno di sotterfugi, inganni e manipolazioni, che lo rendono intrigante e pieno di suspense, fino ad un finale indimenticabile e da brividi.
Cristina Marsillach in Opera (1987).
POSSESSION (1981) ✩
'𝐖𝐡𝐞𝐧 𝐭𝐡𝐞𝐫𝐞'𝐬 𝐧𝐨 𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐫𝐨𝐨𝐦 𝐢𝐧 𝐡𝐞𝐥𝐥, 𝐭𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐚𝐝 𝐰𝐢𝐥𝐥 𝐰𝐚𝐥𝐤 𝐭𝐡𝐞 𝐞𝐚𝐫𝐭𝐡'
𝐃𝐚𝐰𝐧 𝐨𝐟 𝐭𝐡𝐞 𝐃𝐞𝐚𝐝 (𝐆𝐞𝐨𝐫𝐠𝐞 𝐀. 𝐑𝐨𝐦𝐞𝐫𝐨, 𝟏𝟗𝟕𝟖)
Mentre il mondo si avvicina ad un' inspiegabile apocalisse zombie, quattro persone (due militari e una coppia di giornalisti), si barricano in un centro commerciale di periferia abbandonato che diventerà il loro rifugio ma allo stesso tempo la loro prigione. Tra i più grandi sequel e uno dei migliori film horror di sempre.Il secondo della trilogia romeriana dei morti viventi.
Con alcune scene veramente crude (eviscerazioni umane e teste che esplodono) Dawn of the Dead potrebbe essere definito uno dei film americani più cruenti di tutti i tempi. Accolto con recensioni entusiastiche dalla critica, fu immediatamente riconosciuto non solo come un classico del genere ma anche come una delle più acute satire sociali del decennio (il centro commerciale location perfetta, simbolo del consumismo e del capitalismo imperante). Notevole la partecipazione di Dario Argento per quanto riguarda la sceneggiatura e la colonna sonora (Goblin) ed effetti speciali curati da Tom Savini che appare nel film, seppur marginalmente.Un cult assoluto, da vedere e rivedere!
Oldboy (2003) dir. 박찬욱 Park Chan-wook
"Krysar" (Jiří Barta, 1986)
Ricordate la leggenda del Pifferaio Magico, nota anche come Pifferaio di Hamelin?
Grazie al suo strumento musicale questo personaggio riuscì a liberare Hamelin da un' invasione di ratti, ma quando non ricevette il compenso promesso si vendicò attirando con il suono del suo piffero tutti i bambini della città rinchiudendoli in una caverna.
Nel 1986 Jiri Barta, un regista ceco crea una rivisitazione della leggenda dal titolo "Krysar", un mediometraggio di 52 minuti. La sua versione si distacca per certi versi dalla leggenda originale ma risulta comunque abbastanza riuscita e convincente. Egli utilizza la tecnica dello stop- motion in maniera magistrale (viene alla mente Svankmajer, altro regista e animatore ceco creatore di opere in stop-motion davvero notevoli) rievocando tra l'altro il cinema espressionista tedesco. Le ambientazioni gotiche e le musiche oscure poi, non fanno altro che rendere quest'opera ancora più affascinante. Un gioiellino ipnotico e davvero particolare che consiglio caldamente.
Sophia Loren in "Ieri, oggi, domani" (Vittorio De Sica, 1963)
1978, Alien Filmset - H.R. Giger
Mean Streets (Martin Scorsese, 1973)
Siamo a New York. Charlie (interpretato da Harvey Keitel) è un giovane italo-americano che trascorre la sua vita nel quartiere di Little Italy tra feste, partite di biliardo e risse nei bar e svolgendo qualche lavoretto non proprio lecito per lo zio mafioso. Ma Charlie non si sente proprio a suo agio in questa situazione soprattutto a causa della sua forte fede religiosa. Tra gli amici del quartiere Charlie legato particolarmente a Johnny Boy (interpretato da Robert De Niro), un ragazzo scapestrato che non fa altro che mettersi nei guai, indebitandosi con tutti. Sarà proprio Charlie a cercare di proteggere Johnny Boy che deve restituire una grossa somma di denaro a Michael, un loro amico che stanco delle ripetute scuse del debitore comincia a minacciarlo.
Il primo film di Scorsese che tocca la tematica gangster ma in maniera più grezza con una fotografia sgranata ma azzeccata, una regia più caotica e meno curata dei film successivi ma che senza dubbio non deluderà gli ammiratori.
“Un film è la vita a cui sono stati tagliate le parti noiose.” Alfred Hitchcock
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