"Perfect Blue" (Satoshi Kon, 1997)
Mima è una idol. Insieme ad altre due ragazze fa parte delle Cham, un trio di popstar adorate da numerosi fan. Nonostante il gran successo Mima vuole diventare un'attrice, così decide di abbandonare il gruppo, sapendo di deludere gran parte dei suoi fan, tra cui un personaggio inquietante che sembra essere uno stalker. La carriera cinematografica sembra andare abbastanza bene, finchè Mima non riceve la proposta di giare una scena di stupro. Da quel momento Mima comincerà ad avere continue allucinazioni e farà fatica a distinguere la realtà dalla finzione.
Satoshi Kon, considerato uno dei migliori registi d'animazione, esordiva nel 1997 con "Perfect Blue", thriller che ha ispirato registi importanti come Nolan, Fincher e Aronofsky.
Effettivamente è difficile restare indifferenti a quest'opera, che gradualmente si trasforma in un vero e proprio incubo visionario per la protagonista ma anche per lo spettatore stesso che per gran parte del film si sentirà destabilizzato e confuso dalle numerose sequenze oniriche e dalla perdita d'identità di Mima.
Non mancano scene spinte, sequenze gore e un finale spiazzante, accompagnate da una notevole colonna sonora di Masahiro Ikumi.
Consiglio assolutamente di recuperare non solo questo film, ma l'intera filmografia di Kon, regista validissimo che purtroppo ci ha lasciati troppo presto.
Siamo in Danimarca. Helge Klingenfeldt, un ricco imprenditore festeggia i suoi 60 anni nella sua lussuosa villa in campagna. Tutti i membri della famiglia si riuniscono per questo evento, ma durante la cena, Christian, il figlio maggiore si alza dalla sedia e quello che dovrebbe essere un discorso di rito con brindisi finale diventa una rivelazione scioccante. Cristian spiattella davanti a tutti gli invitati un segreto oscuro e terribile che riguarda il padre e che stravolgerà ogni cosa.
Un dramma familiare che critica una borghesia all'apparenza pulita e per bene, ma che dietro questo velo nasconde lati oscuri e agghiaccianti.
Festen è Il primo film del manifesto dogma 95, un movimento cinematografico nato negli anni 90 grazie a Lars Von trier e appunto Vinterberg. Le regole del manifesto indicano alcune limitazioni, tra cui evitare l'utilizzo di effetti speciali, uso della camera a mano e assenza di colonna sonora.
"Il mostro dell'obitorio" (Javier Aguirre, 1973)
Gotho è un gobbo che lavora presso l' obitorio di un ospedale. Schernito e maltrattato da tutti, nutre affetto e devozione solo per Ilsa, una ragazza ricoverata con una grave malattia ai polmoni. Ilsa è l'unica persona che lo tratta con modi gentili, ma quando a causa della sua malattia morirà, il dottor Horla chiederà a Gotho di procurargli dei cadaveri, col fine di recuperare alcuni organi utili per compiere il suo esperimento, in cambio promette (falsamente) a Gotho di riportare in vita la sua amata Ilsa.
Ho recuperato recentemente questo b-movie iberico in stile Frankenstein, una pellicola che omaggia i vecchi classici, con buone atmosfere gotiche e la presenza di un protagonista violento ma nello stesso tempo romantico. Il gobbo, interpretato da Paul Naschy, attore noto nel panorama dell'horror spagnolo, è sicuramente il personaggio che domina tutta la pellicola.
Il film nonostante l'epoca colpisce anche per alcune sequenze feroci (troviamo mutilazioni, volti sfigurati, famelici topi e corpi sciolti nell'acido). Si dice che per girare una scena in obitorio sia stato utilizzato addirittura un cadavere vero. Essendo un low budget gli effetti speciali risultano un po' grezzi e i dialoghi piuttosto banali, ma tolto questo merita senza dubbio una visione.
Barry Lyndon (Stanley Kubrick, 1975)
#212
Bellissima (Luchino Visconti, 1951)
Tra i capolavori di Luchino Visconti, con una strepitosa Anna Magnani nel ruolo di una madre che desidera a tutti i costi che la piccola figlia diventi famosa. Un film ancora oggi attualissimo che critica il mondo dello spettacolo e le illusioni che esso stesso crea.
The Smashing Pumpkins circa 1993, photos by Patrick Pope from his official website
Lars von Trier – by Miriam Dalsgaard/Politiken
“Un film è la vita a cui sono stati tagliate le parti noiose.” Alfred Hitchcock
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