Veneno para las hadas (Carlos Enrique Taboada, 1986)
Maniac Cop - Poliziotto sadico (William Lustig, 1988)
Un misterioso poliziotto terrorizza gli abitanti di New York compiendo efferati crimini. I sospetti cadono sull'agente Jack Forrest, ma il tenente McCrae che si occupa del caso è convinto che il responsabile dei delitti sia qualcun altro.
Diretto da William Lustig ( noto per il suo rude slasher "Maniac") e scritto da Larry Cohen, "Maniac Cop - Poliziotto sadico" è sicuramente un buon b-movie che non brilla per originalità ma è considerato un piccolo cult amato dagli appassionati dell'horror nonostante il cattivo in questione non sia diventato una vera e propria icona horror. Maniac Cop mischia l'azione e il poliziesco allo slasher, creando un clima di tensione grazie anche all'ambientazione cupa e inquietante.
La scelta del villain in divisa da poliziotto inoltre funziona alla grande, difatti la paura e la diffidenza verso chi dovrebbe proteggere i cittadini fa nascere una vera e propria psicosi collettiva. Degna di nota anche la scelta degli attori principali: Jack Forrest il poliziotto sospettato per i crimini interpretato dal mitico Bruce Campbell affiancato da Tom Atkins, nel ruolo del detective Frank McCrae e Laurene Landon che interpreta Theresa Mallory la coraggiosa collega e amante di Jack Forrest.
Avrei sicuramente preferito qualche sequenza più cruenta e sanguinosa e un po' meno action ma tralasciando questo il film riesce comunque ad intrattenere e divertire lo spettatore senza annoiare.
Qualche anno dopo Lustig girerà i sequel: "Maniac Cop 2 - Il poliziotto maniaco" nel 1990 e nel 1992 l'ultimo della trilogia "Maniac Cop 3 - Il distintivo del silenzio".
Qualche anno fa invece si vociferava di una serie tv per la HBO diretta e prodotta da Nicolas Winding Refn basata sulla trilogia... staremo a vedere.
Thom Yorke photographed by Jason Evans, 2001
"Eileen" (William Oldroyd, 2023)
Siamo a Boston negli anni '60. Eileen è una ragazza che lavora come segretaria presso un riformatorio minorile e vive in casa con il padre, un ex poliziotto alcolista. Una vita abbastanza monotona per lei fin quando al riformatorio non arriva Rebecca una nuova psicologa. Eileen rimane affascinata dalla sua personalità e dalla sua intelligenza. Le due legheranno molto finchè Rebecca non coinvolgerà Eileen in qualcosa di molto pericoloso.
Dal romanzo omonimo di Ottessa Moshfegh, Eileen interpretata da Thomasin McKenzie (protagonista di Last Night in Soho) è una ragazza che vive la sua vita come se fosse rinchiusa in due prigioni (casa/lavoro) reprimendo i suoi desideri e usando la sua immaginazione per soddisfarli.
Quando arriva Rebecca, per svolgere il lavoro di psicologa al riformatorio (interpretata da una splendida Anne Hathaway), Eileen rimane colpita dal suo modo di fare e dal suo magnetismo.
La psicologa si occupa di un caso abbastanza complesso: il caso di Lee Polk, un adolescente che ha ucciso il padre a coltellate. Rebecca parla con lui e con la madre ma senza risultati soddisfacenti.
La sera della vigilia di Natale Rebecca invita Eileen a passare la serata insieme a casa sua, ma proprio lì ci sarà un punto di rottura e avverrà qualcosa che potrebbe cambiare la vita di Eileen per sempre.
Un thriller dalle tinte cupe, con un'ambientazione e una ricostruzione degli anni '60 abbastanza credibile e con 2 protagoniste molto brave. Peccato che non appena si arrivi alla parte più tesa e drammatica del film, siamo praticamente già alla fine. Avrei preferito un maggiore approfondimento, soprattutto su quello che sarà poi l'elemento clou del film, ma anche sul rapporto tra le protagoniste e sulla loro caratterizzazione. È un peccato, perché il film è davvero interessante ma ti lascia con la sensazione di aver visto qualcosa di incompiuto e abbozzato. Nonostante queste pecche non mi sento di bocciarlo e penso meriti comunque una visione. Lo trovate al cinema 😊
Barry Lyndon (Stanley Kubrick, 1975)
The Piano Teacher. Dir. Michael Haneke. 2001.
Robert de Niro in Taxi Driver
Un giornata particolare (Ettore Scola, 1977)
“Un film è la vita a cui sono stati tagliate le parti noiose.” Alfred Hitchcock
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