Pink Flamingos (1972)
Night of the Living Dead (1968) Directed by George A. Romero
“Forever and ever.”
The Hunger (1983).
Directed by Tony Scott.
Catherine Deneuve
The Coffee Table (Caye Casas, 2022)
Il film inizia con una coppia (Maria e Jesus), che con il loro neonato Cayetan si trova in un negozio di mobili per acquistare un tavolino. Il venditore cerca di vendere loro un tavolino da caffè a suo dire speciale, ma abbastanza costoso. Maria non è convinta, al contrario del marito che sembra impuntarsi e che difatti concluderà l'affare. Tornati a casa, Maria decide di andare a fare la spesa visto che avrebbero avuto ospiti a cena, così lascia il piccolo Cayetan a casa col padre che è alle prese col montaggio del nuovo tavolino. Da quel momento le cose prenderanno una piega tragica.
Ho recuperato recentemente questo film spagnolo del regista Caye Casas, nome a me sconosciuto ma che sembra saperci fare, tanto da convincermi a recuperare altri suoi lavori. 'The Coffee Table' è un film che va visto senza star lì a cercare troppe informazioni su cosa si sta andando a guardare. Il film inizia con un tono abbastanza ironico e leggero per poi mollarti una pesantissima mazzata che personalmente mi ha lasciata inebetita. Un'ansia perenne mi ha accompagnata durante la visione arrivando ad un epilogo nerissimo e devastante. Un film che mi ha convinta abbastanza nonostante la sua semplicità e che a mio parere non ha nulla da invidiare agli horror mainstream zeppi di effetti ma senza sostanza. Straconsigliato e imperdibile per chi ama gli horror psicologici.
Simone Simon in Cat People (1942).
Giovanni Frezza and Catriona MacColl in The House by the Cemetery (Quella villa accanto al cimitero, 1981).
Robert Walker as Bruno Antony in ‘Strangers on a Train’ (1951) by Alfred Hitchcock
Peeping Tom (1960)
The Devil's Bath (Veronika Franz - Severin Fiala, 2024)
The Devil's Bath è un film ambientato nel 700. I registi dopo lo studio di alcuni documenti storici dell'epoca hanno ricostruito e messo in scena una storia a dir poco agghiacciante.
Ci troviamo in un piccolo villaggio austriaco, popolato da gente profondamente religiosa e superstiziosa. Il film comincia con una donna che uccide un neonato gettandolo da una cascata. In seguito vedremo che dopo essersi confessata, questa donna verrà decapitata, dopodiché le taglieranno le dita delle mani e dei piedi. Dopo questa sequenza di forte impatto il film si focalizza su Agnes, la protagonista, ( interpretata da una straordinaria Anja Plaschg) una giovane donna che ha appena sposato un uomo di nome Wolf. La vita matrimoniale di Agnes non è esattamente quella che si aspettava.
Lei desidera avere un figlio ma il marito evita qualsiasi contatto fisico con lei.
Inoltre la donna subisce continue pressioni da parte della suocera, che pretende che essa sia una moglie servile e precisa nello svolgere le mansioni da donna di casa.
Tutto questo non farà altro che distruggere l'equilibrio mentale di Agnes che si sentirà sempre più inadeguata e cercherà rifugio nella fede, pregando ossessivamente... finché non prenderà una decisione estrema e terrificante.
Un film con una regia molto precisa e curata, con ambientazioni boschive affascinanti ma allo stesso tempo cupe.
Una colonna sonora minimale e mai invadente che fa da sfondo a una storia che scorre lentamente e ci fa provare una sensazione di forte angoscia. Gli ultimi 20 minuti mi hanno completamente devastata, ma nello stesso tempo incuriosita tant'è che alla fine del film mi sono fiondata a cercare fonti riguardo questi avvenimenti realmente accaduti.
Un film che forse non verrà apprezzato da chi non sopporta un ritmo di narrazione lento (per certi versi simile a "You won't be alone") ma chi ama il genere folk/horror ne rimarrà sicuramente soddisfatto.
“Un film è la vita a cui sono stati tagliate le parti noiose.” Alfred Hitchcock
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